Call of the Night – Recensione
La chiamata della Notte
Call of the Night è un manga shōnen scritto e disegnato da Kotoyama. L’opera si è fatta conoscere su Weekly Shōnen Sunday di Shōgakukan è ha ottenuto molto più successo del previsto. Infatti, anche se il manga è ancora bel lontano da una conclusione, un adattamento anime, prodotto da Liden Films, è stato trasmesso a partire dall’8 luglio di quest’anno. La prima stagione avrà un totale di 13 episodi e per ora il pubblico è stato soddisfatto per la fedeltà all’opera originale.
Il manga in Italia è stato pubblicato da J-POP ed è prevista l’uscita del volume 4 per il 25 agosto.
Dall’insonnia al vampirismo
La storia ha inizio con una ragazzino di nome Ko Yamori, che avendo problemi d’insonnia decide di uscire di nascosto da casa per camminare un po’ per la città nel cuore della notte. Da notare che in Giappone esiste il coprifuoco e non è permesso agli studenti uscire da soli per strada dopo l’orario di cena. Quindi se già una città nel pieno della notte è di per sé poco popolata, silenziosa e piena di insegne luminose per i soli servizi notturni, potete immaginare quanto tutto ciò sia ben più amplificato nelle città giapponesi. Ko, che alla fine non è nemmeno uno scavezzacollo, ma in realtà uno studente modello, trova nella notte quel senso di libertà che mai aveva sperimentato durante il giorno. La notte gli appare come un mondo inesplorato, dove non è costretto a recitare la parte dello studente perfetto e dove può veramente decidere del suo futuro. Non a caso, tutti argomenti molto sentiti in un Giappone dove si ha ben poco tempo per pensare liberamente alla strada da intraprendere per la propria vita.
Durante una di queste prime notti solitarie, Ko si imbatte in una misteriosa ragazza: Nazuna Nanakusa, apparentemente della sua stessa età. La ragazza spiega a Ko la causa della sua insonnia, che a suo dire dipende dal fatto che non ha vissuto in maniera soddisfacente le ore di veglia. Poi, dopo averlo accompagnato per tutta la notte, gli propone di dormire da lei. XD No, non è quello che pensate! Non siamo in un hentai! Non appena Ko sembra in procinto di addormentarsi, Nazuna prova ad addentargli il collo! Ma Ko se ne accorge e Nazuna, messa alla strette, rivela di essere un vampiro.
Una vampira molto diverse dalle altre…
In breve Ko fa amicizia con la bella Nazuna è stabilisce con lei un rapporto piuttosto insolito… anche per un vampiro! Lui si fa succhiare il sangue, che per ragioni ancora non chiare si rivela di una qualità superiore rispetto a quella degli altri esseri umani. Mentre Nazuna svela a Ko il modo per diventare un vampiro…
Come si diventa vampiri?
Non basta essere morsi e restare in vita come da tradizione riguardo ai vampiri. In Call of the Night la vittima d’essere innamorata di un vampiro. Se una persona innamorata di un vampiro viene morsa diviene anch’essa una creatura della notte. Ko però è solo un ragazzino che non si è mai innamorato. Anzi, forse non ha nemmeno mai provato una cotta, pertanto il suo proposito di liberarsi dalle convenzioni e dalle responsabilità della società umana, abbracciando del tutto la libertà della Notte, non si rivelerà così facile… E subentreranno, nel corso della storia, altre problematiche…
L’amore a 14 anni… quando lei una vampira!
Call of the Night ha un target decisamente rivolto agli adolescenti della stessa età di Ko, ma in realtà i dialoghi e le molte allusioni sessuali – di solito di Nazuna! – lo rendono un‘opera adatta anche un pubblico un po‘ più grande. Notiamo che se un lato Ko non ha molte esperienze e in certi momenti della storia lo percepiamo davvero come un ragazzino, in altre situazione si comporta come un fidanzato geloso tutt’altro che inesperto. Pertanto i dialoghi non sempre sono convincenti. In ogni caso, Call of the Night resta coinvolgente e l’ambientazione, cioè la città nel cuore della notte, è resa da Kotoyama sempre in modo suggestivo, conferendo a ogni situazione vissuta da Ko e Nazuna un certo fascino. Cioè, quella sensazione di solitudine e libertà che chiunque ha vissuto una città di notte può immaginare benissimo.
I due protagonisti, Ko e Nazuna, sono entrambi ben caratterizzati. Ko è un ragazzino altruista, alla ricerca di se stesso e nient‘affatto malizioso. Al contrario abbiamo Nazuna che si diverte a fare battutacce volgari, ma non appena si parla di amore arrossisce e timidamente si blocca. In più scopriamo, quando arriveranno altri vampiri, che Nazuna è sì minuta e graziosa, ma dotata di una forza sovraumana. E non sembra essersi mai innamorata come vampira… cosa che gli altri vampiri considerano a dire poco strana! Cioè, anche Nazuna, per quanto appaia adulta, rilassata e sempre sicura di sé, in realtà nella società dei vampiri è vista in tutt’altro modo…
Gli abitanti della Notte
Naturalmente la storia non gira tutta esclusivamente su Ko e Nazuna, ma arrivano tanti altri personaggi. Ognuno di essi con un proprio conflitto da risolvere, a prescindere che si tratti di un umano o di un vampiro. Ma per evitarvi spoiler, non aggiungeremo altro… sappiate solamente che con il passare del tempo la relazione tra Ko e Nazuna avrà delle complicazioni… e molti personaggi si aggiungeranno alla loro quotidianità notturna.
La cosa che forse merita di essere sottolineata è che Ko man mano che la storia si sviluppa ha anche lui un cambiamento, come per esempio la scoperta che il suo lato altruistico non dipende dal suo perfezionismo da studente modello. Anzi, è proprio una sua attitudine. E anche Nazuna, pur essendo una vampira piuttosto scafata, scoprirà lati di sé che la porteranno ad aprirsi sempre di più nei confronti sia di Ko che degli altri.
Conclusione
Call of the Night si rivela interessante, soprattutto per la scelta dell‘ambientazione e per l‘ottima caratterizzazione dei personaggi principali. Il disegno di Kotoyama è perfettamente riconoscibile e di alto livello, i colori freddi delle copertine del manga contribuiscono ai ricordarci che l’intera narrazione è ambientata di notte. Anche i personaggi secondari si rivelano discretamente ben realizzati e nonostante la storia sia semplice, si complica quanto basta per rendere coinvolgente ogni capitolo del manga od ogni episodi dell‘anime. Dunque, da parte nostra, gli diamo quasi il massimo dei voti: ★★★★, nella speranza che la storia vada crescendo anche nei contenuti, migliorandosi. Infatti, la sensazione è quella che Kotoyama non abbia stabilito fin dall’inizio ogni aspetto dello sviluppo della trama.
Vampiri o no, Call of the Night è una commedia sentimentale che si rivela appassionante soprattutto per l’evoluzione dei personaggi e che, con diversi espedienti di Kotoyama, non annoia mai.
Affascinato dalle storie di Arda, ho cercato di capire perché Tolkien sostenesse che a essere immaginario è solo il tempo in cui sono ambientati i suoi racconti. Ho così iniziato un cammino che mi ha portato ad amare quel senso profondo della realtà che si può sintetizzare con il Viaggio dell’Eroe, di cui la Storia delle storie è per me la massima espressione. Dunque, mi occupo di sceneggiatura, spiritualità e narrativa!